Mobilità sostenibile a Roma: politiche, innovazioni e ricerca

Il 3 Ottobre, all’inaugurazione dei Corsi di Laurea Magistrale di “Scienze Politiche per la Società Digitale” e “Amministrazioni e Politiche Pubbliche” presso l’Università di RomaTre, l’Assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè, ha contribuito con un intervento sul futuro della mobilità sostenibile della città. Hanno partecipato all’evento anche il gruppo di ricerca TRElab (Transport Research Lab) del dipartimento di Scienze Politiche e Roma Servizi per la Mobilità.

L’intervento dell’assessore di Roma Capitale Eugenio Patanè

Dopo una breve introduzione dei professori Francesca Di Lascio, Valerio Gatta, condirettore del TRElab, e Daniele Fiorentino, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche, volta a sottolineare la trasversalità degli insegnamenti offerti e il legame tra l’Università di RomaTre e il territorio, ha preso la parola l’assessore, il quale parlando delle criticità del territorio della Capitale ha sottolineato la bassa densità di popolazione, l’ampiezza del territorio della capitale e le conseguenti difficoltà nello sviluppo dei servizi di trasporto pubblico.

L’Assessore Patanè ha poi continuato il suo intervento concentrandosi sul settore della distribuzione merci. La città di Roma ha sviluppato il nuovo piano di settore per la logistica e le merci, all’interno del PUMS, Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, andando a colmare un gap e dotandosi di uno strumento fondamentale, soprattutto con lo sviluppo dell’e-commerce, registrato negli ultimi anni.

Il PUMS, di cui si prevede l’adozione entro dicembre 2022, è stato sviluppato attraverso la partecipazione degli stakeholder, i quali hanno formulato, insieme all’amministrazione, gli obiettivi e le diverse misure specifiche per risolvere alcuni problemi della città.

L’intervento di Roma Servizi per la Mobilità

Dopo l’assessore Patané, l’ingegnere  Fabio Nussio, che si occupa del reperimento di fondi per i progetti di mobilità del Comune di Roma Capitale, ha parlato della ricerca dei finanziamenti e l’innovazione, ma anche della difficoltà di promuovere nuove iniziative in grado di superare l’iniziale diffidenza da parte dei cittadini.

Al centro del Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS) sono considerate le persone, piuttosto che le automobili. Roma può migliorare molto a partire dalla mobilità attiva e da quella condivisa,  convincendo i cittadini dell’importanza di non usare più veicoli privati inquinanti, ma spostarsi sul trasporto pubblico locale o su mezzi a basso impatto ambientale, come la bicicletta.

Concetto questo ribadito anche da Francesco Iacorossi, Senior Project Manager di Roma Servizi per la Mobilità, il quale, provando a sfatare falsi miti tra cui l’incompatibilità tra la città di Roma e l’uso della bicicletta, ha evidenziato come la mobilità sostenibile deve concentrarsi, in primis, sullo spostamento a piedi, in bici e in intermodalità con i mezzi pubblici. Iacorossi ha, quindi, presentato le innovazioni già utilizzate per rendere più sicuri questo genere di spostamenti, sottolineando l’elevato costo sociale provocato dai numerosi incidenti stradali, dovuti all’alto numero di auto in città. Un prezzo che può essere alleviato, appunto, con l’uso della bicicletta.

Il ruolo di TRELab

A concludere la conferenza è stato Edoardo Marcucci, professore di Economia dei Trasporti e condirettore di TRElab. Nel suo intervento il prof. Marcucci ha sottolineato come l’università può ricoprire un ruolo fondamentale nel coadiuvare l’amministrazione.

In primis tramite la formazione, ad esempio proponendo un’offerta didattica come quella dei corsi presentati alla conferenza, ma non solo. TRELab, infatti, è il coordinatore scientifico del Living Lab Logistica di Roma Capitale, un tavolo permanente, il cui obiettivo principale è quello di aumentare il coinvolgimento degli stakeholder nella decisioni pubbliche.

TRELab, per portare avanti questa mission, ha partecipato, e vinto, a due progetti europei: MOVE21 e L-3D. Il primo mira a raggiungere l’obiettivo emissioni zero, il secondo  ha lo scopo di trovare un approccio innovativo, attraverso l’innovazione tecnologica e l’impiego di nuove tecniche di comunicazione, per favorire l’accettabilità delle misure d’intervento da parte degli stakeholder.

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