La Commissione Mobilità Roma Capitale sulla logistica urbana

Il resoconto della Commissione Mobilità di Roma Capitale del 4 dicembre, sulla logistica delle merci e parcel lockers all’interno del Living Lab Logistica.

Il 4 dicembre 2020 per il Living Lab Logistica di Roma Capitale si è tenuta la riunione della Commissione Capitolina Permanente Mobilità, il cui ordine del giorno aveva come temi principali l’ottimizzazione della logistica urbana delle merci all’interno del Comune e l’installazione di parcel lockers.

Inizialmente, infatti, si è discusso della possibilità di sperimentare l’utilizzo delle aree di sosta dei bus turistici anche per il carico/scarico/scambio di merci, prevedendo l’installazione di strutture leggere, i cosiddetti mini-hubs. Questo rendererebbe possibile lo scambio tra mezzi di medie dimensioni e piccoli mezzi non inquinanti, come veicoli a zero emissioni e cargo bikes. Per questo progetto, è stata ipotizzata una sperimentazione nei parcheggi di largo Micara e di Farnesina, che si presterebbero sia per la tecnologia che già oggi utilizzano (che permette un loro controllo da remoto), che per la loro dislocazione sul territorio.

Successivamente, l’attenzione si è spostata sul tema della collocazione dei parcel lockers in stazioni di trasporto pubblico e in parcheggi di scambio, gestiti da ATAC. Infatti, in un momento in cui le consegne online si stanno intensificando e frammentando, questi rappresentano una soluzione innovativa e sostenibile. ATAC ha già predisposto un documento di analisi degli spazi disponibili in 21 stazioni metropolitane, con l’indicazione del numero di presenze medie giornaliere pre-COVID, e una lista dei parcheggi di scambio con il dettaglio delle varie capacità.

Video della Commissione Mobilità del 4 dicembre

Ottimizzazione della logistica urbana delle merci e parcel lockers

Alla riunione hanno partecipato non solo numerosi operatori logistici, tra cui Amazon, Poste Italiane, DHL, UPS, e altri, ma anche alcuni rappresentanti dell’azienda di trasporto pubblico romano ATAC, che ha già messo a disposizione quattro stazioni metropolitane per aumentare tale disponibilità e accogliere nuovi armadietti.

I primi, grazie al loro riscontro positivo, hanno confermato l’effettiva importanza dei parcel lockers come alternativa alle tradizionali modalità di consegna/ritiro, e sono particolarmente interessati alla sperimentazione.

Al tempo stesso, il supporto offerto dalla startup Share ha sottolineato come l’attenzione posta su questo tema non sia priorità esclusiva dei grandi operatori logistici; a tal proposito, è emersa la necessità di creare una rete di parcel lockers su suolo pubblico e ad uso pubblico, in modo tale da aiutare anche i piccoli operatori nella consegna delle merci.

L’installazione dei lockers può supportare il raggiungimento degli obiettivi di interesse pubblico contenuti nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile: ridurre impatto ambientale, congestione, favorire accessibilità beni e servizi, ecc. TRElab e il Living Lab fornirebbero un supporto per il monitoraggio e la valutazione della sperimentazione e il suo impatto, ma anche l’analisi delle preferenze e dei comportamenti degli utenti dei parcel lockers e modelli di crowdshipping sostenibile.

Enrico Stefàno: “Logistica necessaria per arrivare a un significativo innalzamento della qualità della vita”

Enrico Stefàno, presidente della Commissione Mobilità, ha commentato quanto discusso durante la sessione attraverso un post pubblicato sul proprio profilo Facebook, volendo innanzitutto “ringraziare per il contributo offerto in riunione l’Assessorato alla mobilità, Roma Servizi per la Mobilità, Atac, il TRElab dell’Università Roma Tre e i rappresentanti di alcune realtà italiane e internazionali che lavorano nel settore”.

Inoltre, Stefàno ha spiegato: “La discussione si è focalizzata su due idee progettuali: l’ipotesi di utilizzo degli stalli per bus turistici anche come hub per la consegna merci e l’ipotesi di collocazione dei cosiddetti lockers in stazioni del trasporto pubblico e parcheggi di scambio”.

Infine, si legge nel post: “solo un miglior utilizzo delle aree pubbliche e del suolo pubblico, risorse scarse e limitate, possa portare ad un significativo innalzamento della qualità della vita”.

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