Mobilità sostenibili nel programma di Governo: il nuovo MIMS

Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili

Nasce il Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili

Con il decreto legge del 1 marzo 2021 n. 22, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti diventa il “Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili”.

La nuova denominazione è stata proposta dal neo-ministro Enrico Giovannini ed è in linea con l’obiettivo principale alla base delle politiche europee e nazionali per i prossimi decenni: una transizione economica green e sostenibile.

La volontà è quella di promuovere progetti innovativi per la mobilità sostenibile per allineare le misure governative agli ingenti investimenti che interesseranno l’Italia grazie al Recovery Plan.

Mobilità sostenibile, priorità del Governo

Con la firma della Direttiva per l’attività amministrativa e la gestione per il 2021 il Ministro Giovannini ha aggiornato la precedente versione emanata dalla ex Ministra De Micheli. Le modifiche consentono di individuare le priorità d’azione del nuovo Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili:

  • sviluppo di infrastrutture sostenibili e resilienti;
  • aumento dell’efficienza e della sostenibilità del sistema dei trasporti;
  • aumento della sicurezza delle infrastrutture, della mobilità e delle persone;
  • miglioramento dell’efficacia dell’azione del Ministero e avvio di una gestione sostenibile delle sue strutture.

Da queste priorità derivano 17 obiettivi strategici e 58 obiettivi operativi, volti a risolvere i problemi nazionali più grandi in termini di sostenibilità ed efficienza.

Il contesto europeo

Il discorso di insediamento di Ursula von der Leyen alla Commissione Europea aveva già ben delineato la nuova direzione da intraprendere. Nell’ambito del Recovery Plan e in particolare del NextGenerationEU, l’Italia è uno dei paesi che riceverà la quota più alta di investimenti: circa 209 miliardi di euro di cui 28 saranno destinati alla mobilità sostenibile. Il Ministro Giovannini conformerà i prossimi step alle previsioni dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, fondamentale strumento attraverso il quale programmare il futuro.

I prossimi passi

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) una volta approvato dal Senato consentirà l’apertura ufficiale dei lavori, che prenderanno il via definitivo il prossimo ottobre. Nonostante il gran lavoro da fare, tutte le parti sociali concordano con la necessità di un intervento radicale.

Sette italiani su dieci sono infatti ottimisti sul piano per la ripresa UE (sondaggio Parlamento Italiano) e il 75% dei top player in ambito di infrastrutture e mobilità è convinto che il futuro si basi su soluzioni che ne diminuiscano l’impatto ambientale (indagine EY\SWG).

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